Oggi 2 Aprile si apre a Modena la mostra dedicata a Stewart intitolata "Cabbage" curata, appunto, da Camilla Boemio.
Questa è una buona occasione per approfondire la qualità artistica di questo fotografo che del surrealismo ha fatto una delle sue armi vincenti.
Prima di tutto ecco tutte le informazioni da sapere riguardo la mostra.
DAVID STEWART - “CABBAGE”
a cura di Camilla Boemio
2 Aprile / 29 Maggio 2011
Sede: Artema Arte Moderna e Contemporanea
Corso Canalchiaro 34 - 41121 Modena
Corso Canalchiaro 34 - 41121 Modena
Orario: venerdì e sabato 10.30 – 12:30 e 16:00- 19:30
domenica 10.30 – 12:30 e 17:00 – 19:00
gli altri giorni su appuntamento
Telefono: +39 335 6140166
Inaugurazione: sabato 2 Aprile 2011 dalle ore 18:00
Artista : David Stewart
Titolo della mostra: “Cabbage”
Ingresso: Libero
Website: www.spazioartema.com
Email: info@spazioartema.com
domenica 10.30 – 12:30 e 17:00 – 19:00
gli altri giorni su appuntamento
Telefono: +39 335 6140166
Inaugurazione: sabato 2 Aprile 2011 dalle ore 18:00
Artista : David Stewart
Titolo della mostra: “Cabbage”
Ingresso: Libero
Website: www.spazioartema.com
Email: info@spazioartema.com
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© David Stewart |
La prima mostra in una galleria italiana per l’ artista David Stewart.
Sono esposte due serie alla mostra : “Cabbage” e “Fogeys”.
Il titolo della mostra prende il nome della serie esposta di David Stewart : “Cabbage” (cavolo) – come il vegetale è composto da tante parti che rivelano aspetti e sfaccettature diverse; così le fotografie e il linguaggio scelto rivelano aspetti sociali e fantastici di una realtà a tratti alterata, a tratti reinterpretata ed analizzata.
Nel 1995 ha diretto e prodotto il breve film, presentato in anteprima italiana alla mostra “Cabbage” con il quale è stato nominato al prestigioso BAFTA .
Accompagnano il film la serie surrealistica fotografica sui vegetali maligni.
L’altra serie esposta è “Fogeys” .
Serie del 2001 , tratta il tema del corpo in modo : kitsch, simili a un cartoon e raccontando di persone invecchiate in modo scandaloso e inadeguato .
David Stewart ha una storia da raccontare nelle sue fotografie tra il surreale e l’ironico costruisce le scene in modo preciso come parte di un film, di un racconto, come lui le vede, utilizzando colori netti e pieni, pop e kitsch.
Ha iniziato la sua carriera fotografica lavorando con The Clash e The Ramones.
Le sue visioni e le sue costruzioni sceniche gli sono valse la finale al concorso per il miglior ritratto della National Portrait Gallery di Londra. Al contrario di altri autori più neutri, i suoi personaggi svelano la sua identità inglese, sia per la scelta degli interni delle abitazioni e degli ambienti in generale, sia per i caratteri dei personaggi, del loro modo di vestirsi e atteggiarsi.
Sempre alla ricerca di qualcosa di strano, di surreale, di umoristico.
Cerca di far pensare le persone, di trasportarle dentro le immagini.
Da una intervista Stewart rivela : “Inizialmente le mie foto colpiscono d'impatto, poi a stupirti davvero sono i dettagli. Chi guarda le mie foto deve sorridere, pensare o provare comunque un'emozione. Io non seguo trend fotografici, cerco di stare nel mio mondo e nel mio linguaggio visuale “.
Breve estratto dal testo critico di Camilla Boemio ( catalogo “Cabbage” 2010 edito dall’ Associazione Arte Contemporanea ):
Ha iniziato la sua carriera fotografica lavorando con The Clash e The Ramones.
Le sue visioni e le sue costruzioni sceniche gli sono valse la finale al concorso per il miglior ritratto della National Portrait Gallery di Londra. Al contrario di altri autori più neutri, i suoi personaggi svelano la sua identità inglese, sia per la scelta degli interni delle abitazioni e degli ambienti in generale, sia per i caratteri dei personaggi, del loro modo di vestirsi e atteggiarsi.
Sempre alla ricerca di qualcosa di strano, di surreale, di umoristico.
Cerca di far pensare le persone, di trasportarle dentro le immagini.
Da una intervista Stewart rivela : “Inizialmente le mie foto colpiscono d'impatto, poi a stupirti davvero sono i dettagli. Chi guarda le mie foto deve sorridere, pensare o provare comunque un'emozione. Io non seguo trend fotografici, cerco di stare nel mio mondo e nel mio linguaggio visuale “.
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© David Stewart |
“La fotografia di David Stewart non ha l’ intento di creare una frattura e destare un’ aspra critica nei confronti di precedenti linguaggi fotografici , al contrario le sue realizzazioni sono un’ acuta conoscenza della società anglosassone : con i suoi tic , le sue manie , lo humour sferzante che
contagia l’ osservatore , un’ elegante panoramica di situazioni alla Mister Bean si condensano con un realismo attento alle nostre ossessioni e debolezze . (…)
contagia l’ osservatore , un’ elegante panoramica di situazioni alla Mister Bean si condensano con un realismo attento alle nostre ossessioni e debolezze . (…)
Il mondo fotografico di Stewart ha le sue radici : nell’ immaginario estetico del rock fine anni sessanta – anni settanta dei suoi amici The Clash e The Ramones , i colori accesi , le atmosfere rarefatte ed intense , lo spiccato senso del ridicolo e dell’eccesso, un’ estetica ammaliatrice ed originalità che ci fa
ripercorrere la storia di un film musicale nel quale diventiamo anche noi protagonisti buffi ed eccentrici .”
ripercorrere la storia di un film musicale nel quale diventiamo anche noi protagonisti buffi ed eccentrici .”
CB. Come é iniziata la tua carriera ?
DS. Ho sempre portato con me la macchina fotografica , quando potevo trascorrevo molto tempo
nel laboratorio per sperimentare e capire come potere realizzare l’ immagini che volevo.
nel laboratorio per sperimentare e capire come potere realizzare l’ immagini che volevo.
CB. Parlami dell’ ambiente del rock degli anni ‘ 70 ( I Clash e i Ramones)
DS. Il periodo era contraddistinto da un'altra atmosfera rispetto ai grandi concerti
che ammiriamo oggi negli stadi , le performances punk erano in piccoli locali
nei quali era facile avvicinarsi con una macchina fotografica e catturare l’
emozione e l’ atmosfera del concerto .
che ammiriamo oggi negli stadi , le performances punk erano in piccoli locali
nei quali era facile avvicinarsi con una macchina fotografica e catturare l’
emozione e l’ atmosfera del concerto .
CB. La tua visione del surreale è così personale e rara, che cosa ti piace del Surrealismo?
DS. Mi piace il modo in cui il soggetto si distacca dalla realtà , la tua mente si apre a zone inedite ed inesplorate.
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© David Stewart |
CB. Le tue fotografie sono così dirompenti da trasportare in un mondo di humor anglosassone, parlano la tua lingua e il tuo mondo da sogno ...
DS. L'umorismo deriva dal riuscire a vedere ciò che è intorno a noi nella vita reale , enfatizzando i dettagli e cogliendone gli aspetti più bizzarri . Ci si immedesima con lo spettatore soffermandosi solamente sugli aspetti esteriori , ma mai realizzare i loro pensieri, utilizzando la fotografia.
CB. Quale è la tua serie preferita (esempio: Cabbage o Fogeys o Stuff o Thrice Removed o altre ) ?
DS. Thrice Removed è l'ultimo progetto realizzato , ed è sempre l'ultimo che è il favorito.
È il lavoro stesso che alimenta la direzione del prossimo progetto.
CB. Quando vedo le tue fotografie penso che gli inglesi siano una combinazione di Mick Jagger e Mister Bean , una complessa unione di forte sensualità e maldestra empatia con il quotidiano –
cosa ne pensi ?
cosa ne pensi ?
DS. Credo tu abbia colto nel segno ed afferrato delle caratteristiche comportamentali inglesi , purtroppo sono elementi che stanno scomparendo in una società globalizzata .
La correttezza politica non permette alle persone di essere uniche .
CB. Raccontami di un giorno di lavoro per realizzare una fotografia
DS. Normalmente la giornata viene impostata con un processo schematico fino ad un punto nel quale raggiungere ciò che è nella mia testa e poi durante le riprese permetto che altra cosa accada, tutto questo può rivelarsi migliore o una sorpresa.
CB. Parlami dei prossimi progetti …
DS. Il progetto attuale è Teenage pre-occupazione. Si tratta di una serie di ritratti di adolescenti e le cose che fanno.
L'umorismo è sottile ma persone che hanno figli adolescenti e figlie riconoscono le caratteristiche.
Un altro progetto cui sto lavorando è in-tensione che fa seguito a indecisione. Questo è un ritratto di donna diversa da vicino e immersa in profondi pensieri.
Le espressioni sono di paura, preoccupazione, e il vuoto.
Una seconda immagine più ampia della stessa persona, rivela ciò che pensa.
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© David Stewart |
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© David Stewart |

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